TOUR VIRTUALI NELLA VALLE DEI TEMPLI CON GOOGLE

Al via i tour virtuali nella Valle dei Templi con Google


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Entrare nel tempio di Zeus, aggirarsi tra le colonne del tempio di Giunone, esplorare quasi come foste sul posto e accompagnati da una guida l’affascinante Necropoli Paleocristiana.
Google sbarca nella Valle dei Templi di Agrigento con un progetto del suo Cultural Institute che permette una visita virtuale degli oltre 1300 ettari del Parco Archeologico.
E se per la prima volta, alla visita dei luoghi, si aggiunge un racconto degli usi e costumi e della vita nell’antica città di Akragas attraverso 11 mostre digitali ricche di oltre mille immagini, una nuova app (Arts & Culture) per iOS e Android permette con l’aiuto di un semplice visore in cartone (Google Cardboard) un tour virtuale senza precedenti di alcuni luoghi simbolo del sito Unesco.
“Confidiamo che questo progetto possa ispirare visitatori di ogni parte del mondo a visitare quest’eccellenza e rendere fruibili agli appassionati dettagli e curiosità sull’antica colonia di Akragas attraverso mostre digitali e visite virtuali anche alle aree meno note del sito”, sottolinea Giorgia Abeltino, direttore Public Policy di Google Cultural Institute.
“Abbiamo lavorato insieme anche nel dettaglio del linguaggio – spiega il direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi Giuseppe Parello – per noi era importante che si usasse un linguaggio non particolarmente scientifico ma mai banale. E il risultato ci soddisfa, il progetto permette una conoscenza che è visiva ma soprattutto culturale”. Certo,avverte, “la visita non può essere surrogata da un tour virtuale, ma il tour virtuale può essere un ottimo modo per prepararsi meglio alla visita reale e di farlo andando oltre le solite cose che della valle si conoscono”.
Una possibilità in più per i turisti insomma, che si spera funzioni anche come richiamo. Con excursus a tema che vanno dai Templi Dorici a Sport e ginnasio, dall’Agrigento Paleocristiana al Il museo vivente del mandorlo o il giardino della Kolymbethra. Perché le informazioni online sui luoghi da visitare sono sempre più importanti e decisive, conclude Abeltino di Google